Catenaengineering

Linee vita

SISTEMI ANTICADUTA PER I LAVORI IN QUOTA

DISPOSITIVI ANTICADUTA SICURI E PUNTI DI ANCORAGGIO

NORMATIVA ANTICADUTA REGIONE MARCHE: DALLA LEGGE REGIONALE 07/2014 AL REGOLAMENTO 07/2018.

NORMATIVA ANTICADUTA REGIONE MARCHE – APPLICAZIONE

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

SISTEMI ANTICADUTA PER I LAVORI IN QUOTA

I sistemi anticaduta sono indispensabili per garantire la sicurezza di tutti coloro che effettuano operazioni e lavori ad una certa quota.
La loro finalità è quella di evitare che avvengano cadute accidentali e potenzialmente mortali: qualora il lavoratore dovesse scivolare e rischiare di precipitare, il sistema anticaduta si aziona bloccando la discesa.
L’utilizzo di questi dispositivi anticaduta è obbligatorio per legge, qualora non fossero state attuate altre misure di protezione collettive e la loro importanza non deve mai essere sottovalutata.

Un dispositivo anticaduta completo è composto da una serie di elementi specifici come imbracatura o cintura di sicurezza anticaduta, punto di ancoraggio, fune anticaduta e accessori per il collegamento. Questi componenti sono indispensabili per garantire la sicurezza in caso di lavori ad alta quota, che potrebbero risultare particolarmente rischiosi.

Il nostro studio tecnico è in grado di progettare sistemi anticaduta in regola con le normative previste per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Dall’imbragatura alle cinture di sicurezza da lavoro fino alla componentistica specifica per realizzare i vari punti di ancoraggio, siano essi mobili o fissi.

DISPOSITIVI ANTICADUTA SICURI E PUNTI DI ANCORAGGIO

I punti di ancoraggio rappresentano elementi fondamentali in ogni sistema anticaduta, perché in assenza di questi sarebbe impossibile garantire la sicurezza in alta quota, per esempio nei tetti. Esiste un’ampia gamma di punti di ancoraggio, per rispondere alle più svariate esigenze: quelli fissi, quelli mobili ma anche i vari kit per la realizzazione di linee vita particolari.

I punti di ancoraggio fissi vanno a costituire un unico punto di aggancio, che consente all’operatore uno spazio di manovra limitato dalla fune. Questa può essere regolabile o retrattile, ma è sempre fissata ad un punto che non si può spostare e rimane quindi ancorato alla struttura in modo permanente.
Si possono trovare numerose tipologie di punti di ancoraggio fissi, adatti alle più svariate esigenze.

I punti di ancoraggio mobili sono costituiti da una linea che può essere rigida o flessibile ma che in tutti i casi consente un maggior spazio di movimento all’operatore. Chiamati anche linee vita, questi sistemi di ancoraggio garantiscono la sicurezza senza vincolare troppo il lavoratore ad un’area ristretta.
È possibile trovare un’ampia selezione di modelli di punti di ancoraggio mobili: da quelli specifici per travi in legno alle traverse in alluminio che sono particolarmente leggere e maneggevoli.

NORMATIVA ANTICADUTA REGIONE MARCHE: DALLA LEGGE REGIONALE 07/2014 AL REGOLAMENTO 07/2018

In tema di ETC per lavori in quota su coperture e/o facciate, la Regione Marche ha promulgato nel corso del tempo tre atti normativi collegati:

  • Legge Regionale n. 7/2014
    “Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall’alto da predisporre negli edifici per l’esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza” rappresenta il punto di partenza legislativo della Regione in merito all’analisi dell’operatività in quota su coperture e relativa diminuzione dei rischi;
  • Legge Regionale n. 30/2018
    “Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall’alto da predisporre negli edifici per l’esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza” che aggiorna/integra quanto già in essere con la Legge di cui al punto precedente;
  • Regolamento regionale n. 7 del 13 novembre 2018.

NORMATIVA ANTICADUTA REGIONE MARCHE – APPLICAZIONE

La normativa si applica ai seguenti tipi di interventi:

  • nuove edificazioni;
  • manutenzioni ordinarie e straordinarie inerenti il rifacimento del manto di copertura, per una superficie di intervento non inferiore al 50% dell’intera copertura ovvero per una superficie non inferiore a 100 metri quadri per coperture aventi uno sviluppo superiore a 200 mq.
  • restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento, di cui al D.P.R. 380/2001 – art. 3, che interessano parti strutturali;
  • interventi in sanatoria previsti dal suddetto D.P.R. anche per varianti in corso d’opera che comportino modifiche alle strutture portanti (sono escluse varianti “di assestamento” di cui all’art. 22 – comma 2 del D.P.R. 280/2001).
  • tutti gli interventi per impianti tecnici/fotovoltaici/telematici.

    ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

    Nella fase progettuale deve essere quindi prodotto l’Elaborato Tecnico della Copertura (E.T.C.) che, in base alla tipologia di intervento, va nell’eventualità ad integrare il Fascicolo dell’Opera.

    Il nostro studio

    La sede operativa

    La nostra nuova sede operativa dal maggio 2021 è ubicata all’inizio della frazione di Passatempo di Osimo, in Via Caduti di Nassirya, 4/D.
    I nostri nuovi uffici tecnici, commerciali e amministrativi sono siti al Piano Primo di un immobile commerciale e sono dotati anche di una grande sala convegni dove periodicamente, in collaborazione con alcuni dei nostri partner, si svolgono dei seminari formativi o delle dimostrazioni di prodotti per l’edilizia.